martedì 29 aprile 2014

Parapadelle

Ossia una protezione per le padelle antiaderenti, uno strato soffice da interporre tra lo strato che si graffia solo a guardarlo e la pentola più piccola che ci appoggio sopra.


In pratica, niente più di una grossa presina...


Ma su misura per la mia padella.


Il lavoro non è uscito tanto bene, ma per essere andata ad occhio è ok, e per il suo scopo è più che sufficiente. La prossima volta aggiusterò il tiro; intanto sperimento questo e vedo se è comodo e che modifiche fare, poi nel caso sferruzzerò anche quelli per le due padelle più grandi...

mercoledì 23 aprile 2014

Un rifiuto

Un rifiuto è un no.
È quello che succede quando uno fa una proposta e un altro non la accetta: un rifiuto.
O quando qualcuno butta via una cosa che non gli serve o non vuole più: un rifiuto.
Accade anche se si esclude qualcuno da un gruppo: un rifiuto.

A volte i rifiuti sono positivi e anzi doverosi: ciò che non è buono va rifiutato.
In altri casi i rifiuti sono egoisti: rifiutiamo altre persone, altri concetti, altri stili di vita, e tiriamo avanti da soli con le nostre convinzioni, senza chiederci se siano giuste o sbagliate.
Poi capita di rifiutare anche noi stessi: quando ci sottovalutiamo, ci scoraggiamo, non osiamo per paura del giudizio degli altri, o non sappiamo perdonarci uno sbaglio.

E poi ci sono i rifiuti nel senso di pattume, quelli che ho visto per strada stamattina andando in stazione e mi hanno spinto a scriverlo, finalmente, questo post. Penso alle persone cui la "roba che non mi serve" fa talmente schifo che la lanciano per strada, si rifiutano perfino di riporla al proprio posto nel cassonetto o nel cestino. Questo tipo di rifiuto è psicologico: quando l'oggetto che non serve si trasforma istantaneamente in un "bleah" che ti fa senso perfino portarlo da qui a lì, quando non ti prendi l'impegno di mettere una cosa dove deve stare (perché anche se a te non occorre più c'è comunque un luogo appropriato in cui metterla), il rifiuto è il tuo atto, più che l'oggetto.

Possiamo buttarla sull'ambientalista, oppure possiamo pensare alle persone e all'accoglienza: dopotutto ci sono tante "cartacce umane"... Mettetela come vi pare. Un rifiuto è un no; e a chi, quale oggetto o quale concetto diciamo no, c'è da pensare.

martedì 15 aprile 2014

Maglione in-finito

Questo maglione non mi sta dando molte soddisfazioni, come vi raccontavo già in precedenza. :/

Settimana scorsa ho finito il davanti, lavorando una riga per colore con 3 gomitoli della stessa lana sfumati in tinte diverse: Ametista (sul viola), Giada (sul grigiazzurro/blu) e Corniola (mischia i precedenti col verde e marrone). Lavorare con tre gomitoli è stato molto meno peggio di quel che pensassi, basta stare attenti quando si volta il lavoro.


Il vero problema per me è la tensione: oltre a fare i punti tutti di grandezza diversa, in generale lavoro più stretto le prime righe e i margini, più molle al centro e sempre di più man mano che procedo col lavoro. Il che mi crea problemi con la vestibilità... Eh ma imparerò un giorno, accidenti!

Non volevo fare il bordo a coste in fondo, e in effetti il modello non lo prevede, ma dato che l'orlo inferiore si arrotola parecchio (anche per via dei punti più tirati, suppongo) mi toccherà aggiungere un bordo per forza. Per fortuna che ho fatto il maglione un po' più corto e mi è avanzata un pochino di lana! Cosa mi consigliate: legaccio, grana di riso, l'orlo a dente di gatto, uno smerlo all'uncinetto...?

Per il dietro e le maniche, non ho più gomitoli di Corniola e lavorerò due righe di Ametista e una di Giada, quindi il maglione sarà di colore più uniforme. Mi piace anche l'idea di avere il davanti più colorato del resto, come le magliette con un disegno stampato davanti. E se riprendendo i bordi ottengo uno stacco nel gioco di sfumature pur usando la stessa lana, ben venga...

martedì 8 aprile 2014

Minionend!

Cioè ho finito anche il pupazzetto dei Minions, finalmente.
Mi era stato chiesto prima di Natale (quando ne ho fatti degli altri per un'amica) e poi è diventato un UFO caduto nel dimenticatoio... e siamo praticamente a Pasqua!

Uh, dimenticavo di riferire del cappellino: modello e misura vanno bene, alla destinataria è piaciuto anche il nastro, solo il fiocchetto forse è un po' troppo. Per combinazione, il giorno in cui l'ho consegnato indossava una giacca bordeaux... Evvai! Ho indovinato anche il colore giusto!

Ok, prossimo lavoro in coda è il maglione... Non so se lo finirò in questa stagione o se finito il davanti mi romperò le scatole e lo interromperò fino al tornare dei primi freddi. Staremo a vedere ;)

mercoledì 2 aprile 2014

Berciulend!

Ossia the end of berciula!


Terminato il cappellino, posso rimettermi al lavoro sul maglione. O anche no, dato che avrei anche un minion da cucire, un anello da rifare, e bla bla bla... ma soprattutto mi sono anche un po' rotta di lavorare solo a maglia, ormai la stagione è cambiata e ho voglia di giocare con le perline!

Il cappellino non ha dato particolari problemi, a parte quello di nascondere una giunta di filo, che mi restava sempre troppo vistosa... alla fine il sistema migliore si è rivelato non nasconderla, ho solo lasciato il nodino sul rovescio :P
Non volevo fare un bordo a coste ma un risvolto senza finiture particolari. Solo che, finito e provato il cappelllino, mi son resa conto che tendeva a "scappare via" ed aveva il bordo un po' moscio, e sembrava anche un pelo corto per poterlo risvoltare come previsto. Così mi è venuto in mente di fare un bordino traforato all'uncinetto, tanto per ingentilire un po' il berrettino che era proprio triste e anonimo (grigio poi), e dargli al contempo un po' di struttura perché non ceda eccessivamente. E poi, perché no, ho pensato di aggiungere un nastro... che si possa tirare per stringere il cappello, se necessario, ma soprattutto che desse un tocco di femminilità e di grazia.


Probabilmente il nastro  è troppo fru-fru per la destinataria, ma il cappellino si indossa benissimo anche senza. Già, però avrei potuto anche fotografarlo prima di infilare il nastro, eh.

Bene, non mi resta che consegnare venerdì... vi faccio sapere!