martedì 28 dicembre 2010

Uhmmm...

Non posto da un po'...
Eppure qualcosa sto facendo. Qualcosa di interessante mi capita. Solo che non l'ho scritto qui...
Uff! E poiché sono pigra non recupererò mai gli arretrati.
Anche perché... preferisco guardare avanti con ottimismo!
Con disperazione!
No, ottimismo!
Ci sarà da lavorare... e sono così pigra che non ne ho voglia, davvero...
Ma non si ottiene niente per niente, giusto? ;)
E quindi, uff, all'opera!
(E speriamo in bene!)

domenica 19 dicembre 2010

Ma se sono babbaccia!

E mi ero preoccupata tanto e l'ho fatta tanto lunga... e invece i miei guanti erano davvero nella borsa! Eh, vedi che ci ero stata attenta! Sto cercando in tutti i modi di non perdere più nulla, o per lo meno di non lasciare le cose in giro mentre sono in viaggio... Erano solo sepolti sotto una marea di cose e non li trovavo, ma ci sono ancora!

Oggi giornata di ritrovamenti: anche mio fratello ha ritrovato nella sua borsa le chiavi di casa che non trovava da giorni! Cos'è, oggi è il Natale delle borse? O oggi si festeggia il loro santo protettore, come a Santa Lucia? Oggi in ogni borsa si trova un regalo! Provate a frugare bene anche nelle vostre, svuotatele per bene e ci troverete le cose più inaspettate! :D

Ieri, presa più dalla delusione di non aver fatto abbastanza attenzione che da tutto il resto, non vi ho raccontato dove sono stata: a Le Carrousel! Non c'era Elisabetta, che avrei rivisto volentieri, ma mi sono divertita un mondo lo stesso! Sono andata con Graziella e suo figlio Filippo (grazie per avermi accompagnata!), ma il piccino si aspettava chissà cosa ed invece è rimasto deluso... lì ero io la bambina che girava tra le bancarelle con gli occhi pieni di stelline (leggi: luccicanti) e la bocca spalancata, così: *O* davanti a tutte quelle meraviglie, e toccava dappertutto e chiedeva a tutti XD

Ad un certo punto è successa una cosa del tipo: "Di cosa sono fatti questi vasi?" e indicandone uno lo tocco inavvertitamente. Quello si mette ad ondeggiare e io penso "ecco, ho fatto il danno... eppure l'ho sfiorato appena..." e invece sono fatti di silicone! Ecco perché ondeggiava in quel modo! E la creatrice, Raffaella Bandera (una ragazza simpaticissima), mi fa: "E il bello è che li puoi sbattere per terra e non si fanno niente!" Fantastico! E poi... ondeggia come un budino! Continuavo a toccarlo per farlo budineggiare! (Lo so che a 32 anni non dovrei farlo più, ma è troppo buffo... un vaso gommoso...)

Poi sono andata per comprare quei deliziosi cioccolatini emotivici che avevo già assaggiato in una precedente edizione di "Il frutto dell'ingegno" (altra mostra-mercato che vi consiglio), ho sfogliato il libro di racconti-ricette-e-molto-di-più scritto dalla maitresse chocolatière (si dirà così, il femminile di "maitre chocolatier"?), un altro libro di ricette lì a fianco e un libricino di ricette natalizie che mi ha folgorato! È scritto a mano! Cioè, veramente sono copie stampate di un manoscritto, ma lo vedi come un quadernino a righe, scritto in corsivo, con i disegnini a matita colorata, qualche correzione e asterisco e anche qualche macchia qui e là... Meraviglioso! Mi ricorda troppo il quadernino della nonna! Costa 10 euro e l'ho comprato! Poi leggendolo mi sono resa conto che ci sono sopra quattro menù dall'antipasto al dolce e che ben difficilmente realizzerò quelle ricette, il libricino è piccolo e a mente fredda non avrei certo affrontato la spesa per poi non usarlo. Ma sono stata fulminata e l'ho preso d'impulso... e adesso alla mamma del fidanzato cosa regalo, che ho scordato di comprarle i cioccolatini? Il libro di ricette? Ne ha tanti e so che le piacciono... e poi posso sempre farmelo riprestare più avanti ;)

Poi ho visto il banco di Amano, dove mi hanno colpita dei meravigliosi bottoni, e una versione inusuale del gioco della dama, e un domino di cui... mi piaceva da matti la scatola! Io volevo la scatola, di legno dipinto con una tecnica a schizzo che mi ricorda i fogli di carta marmorizzata che faccio io (che schizzo il colore sull'acqua e poi lo stampo sulla carta) ma non le vendono separatamente... Allora dovrò farmela io! è_é

E poi, e poi... se vi descrivessi tutto non finirei più! Aaaahhh quante cose carine, insolite, geniali, e ben fatte! Ero ammiratissima... oooohhhh, e questo cos'è? Oooooh, e questo di cosa è fatto? Oooooh, ma questo come si fa? E come al solito provo tutto e non compro niente! Però stavolta qualcosa mi sono portata a casa... Anche se è l'unica che non ho osservato con attenzione prima! XD

sabato 18 dicembre 2010

Ho perso i miei guantini T__T

Niente di grave, tutti gli anni perdo un paio di guanti.
Avendo la testa per aria, facilmente mi dimentico in giro qualcosa; ormai è un pezzo che non perdo più un ombrello, ma coi guanti, accidenti, mi capita ancora... Di solito mi autopunisco evitando di portare guanti per il resto dell'inverno ma, ahimé, stavolta mi è capitato all'inizio della stagione...

Quello che è grave è che erano i MIEI GUANTINI, quelli che mi sono fatta da sola l'inverno scorso, quelli verde-spettacolo, vi ricordate? Questi qui!

E dire che ci tenevo... Ero convinta di averli messi dentro la borsa... Fatto sta che scendo dal treno a Bovisa, mentre cambio binario li cerco nella borsa e... non ci sono. Come non ci sono? Fruga fruga, eh no, non ci sono! Torno a cercarli sul treno? Non farò mai in tempo a scendere prima che riparta, anzi, guarda là, se n'è già andato! Telefono all'ufficio oggetti smarriti? Mi hanno già ritrovato l'ombrello una volta... Uhm, ma forse qualcuno se li acchiapperà prima che possano controllare... oltretutto non mi ricordo in che carrozza ero seduta! Mo' che mi frugano tutto il treno... per un paio di guanti...

Forse quando li ho tolti non li ho infilati bene dentro la borsa, forse ce li ho solo appoggiati sopra e mi sono caduti U_U Forse ce li avevo sulle ginocchia e mi sono scivolati giù quando mi sono alzata... Mannaggia!

Che dire? Spero almeno che chiunque li trovi li apprezzerà e li userà! Non me li buttate in pattumiera... sigh... ci tenevo... é_è Spero che qualcuno li veda e pensi "Oh, figo! Guanti gratis!", e se li tenga! Sono anche in buono stato! Magari potessero rendersi ancora utili...

E quindi ora me ne devo fare un altro paio è_é
Nel frattempo non sono rimasta senza, mia madre me ne aveva comprati tre paia (nero, fucsia e bordeaux) e userò quelli... anche se sono i classici guanti con le dita ed il mio anello di fidanzamento ci sta sotto a fatica: a me piacciono che calzino come un guanto, i guanti, che siano aderenti!
Per cui mi troverei più comoda con un altro paio di manopole/moffole... magari stavolta li faccio coi ferri circolari... e/o con una treccia... e se li facessi col gufo? Però non ho intenzione di ricomprare lo stesso filato e userò quel che c'è in casa, quindi si apre il toto-gomitolo! Per decidere il colore aspetterò di vedere cosa mi offrono i regali di Natale, non si sa mai che ci sia dentro qualche accessorio con cui abbinarli... ;)

domenica 12 dicembre 2010

Io e l'inglese

L'inglese l'ho studiato alle superiori. O meglio, avrei dovuto. Alle medie no, avevo fatto francese, e andavo bene, pure. Ma, che è o che non è, ero ostile alla prof di inglese, ai suoi metodi di insegnamento e di fatto non mi ci impegnavo nemmeno più di tanto.

L'inglese l'ho imparato da mio fratello, più o meno. Lui invece va matto per l'inglese, lo sa e lo usa. Io qualcosa ricordo dalle superiori, qualcosa me lo insegna lui, qualcosa lo imparo nella vita di tutti i giorni.

Un po' dai termini che riguardano il computer, un po' dagli slogan pubblicitari, un po' dai cartelli in quattro lingue sui mezzi pubblici (Attenzione! Pericolo! Vietato questo e quello!), un po' dalle etichette delle confezioni (tipo il retro dello shampoo o gli ingredienti dei cibi... io li leggo!), un po' dalle canzoni o anche solo dai loro titoli...

Poi un po' lo imparicchio anche dai tutorial in inglese di cui più che altro guardo le figure, e quando dalla figura ho capito com'è la faccenda allora guardo anche come si dice in inglese "fai così, fai cosà". Parlo dei tutorial fotografici... coi video è molto più difficile! Del parlato non capisco una cicca!

Ad un certo punto mi sono iscritta ad un sito di maglia in inglese; poi, per scaricare un tutorial ho dovuto registrarmi ad un altro sito americano, il quale mi manda newsletter quotidiane...
Un altro le ignorerebbe, ma... perchè no? Posso provare a capire e magari imparare qualcosa... E così mi traduco le newsletter del sito XD Anzi, non contenta, dato che con lo stesso username e password posso accedere a diversi siti che parlano di maglia, uncinetto, bigiotteria, cucito e simili, mi sono iscritta ad un altro paio di newsletter che mi interessano... XD

Dopotutto, se imparo un po' la lingua, non è detto che io poi sappia parlare solo di arti femminili: le strutture grammaticali son sempre quelle! (intanto sto imparando un sacco di espressioni pubblicitarie...)

martedì 7 dicembre 2010

Produco produco (o anche no)

Avrò scritto forse un centinaio di auguri natalizi per conto dell'asilo di Schignano, a tutti i soci e simpatizzanti (i bigliettini però li avevano fatti i bambini con le maestre, eh!). Non che la mia grafia sia eccelsa, però ho usato un paio di trucchetti per renderli più carini nonostante tutto ;)

Uno: la scritta centrata. Sul computer è facile, mentre a mano mi ha richiesto un po' di prove su un foglio a parte per vedere quando andare a capo e quanto spazio occupa una certa parola (mediamente). Poi non è mica facile, qualche volta scrivi un po' più largo o un po' più stretto, non ho mai avuto una scrittura uniforme e regolare... anche se grazie al cielo la mia grafia è abbastanza leggibile.

Due: scrivere "Buone Feste" in doppio, oro e nero. Se lo scrivo solo in nero è banale, se lo scrivo solo in oro, sul rosso, si vede perfettamente sotto la luce elettrica ma sotto la luce naturale non si legge un tubo. Magia dei pigmenti... anche il trucco fa lo stesso scherzo! Ma questa è un'altra storia...
I primi biglietti li avevo scritti in oro e avevo fatto poi una specie di ombra con la biro nera, tecnica che uso spesso perché mi piace. Ma ci voleva troppo tempo e non rendeva bene. Allora ho cominciato a scrivere tutto in nero, e poi riscrivere in oro un po' più in alto a sinistra, cercando di seguire i contorni (cosa non proprio facile e immediata). Essendo il color oro coprente, parti della scritta nera vengono coperte e l'effetto ombreggiatura è molto simile. Chi fa grafica col computer conosce il sistema XD La precisione è un optional, ma per un biglietto da parte di bambini e staff dell'asilo va bene così...

Beh sono andati bene... dopotutto non è che si pretendesse un lavoro da calligrafo, è uscito molto meglio di quanto si aspettassero e non ci è voluto un granché, solo scrivere!

Più avanti vi aggiornerò su altri esperimenti falliti e un lavoro a maglia finito... anche se non so quanto sia ben riuscito :/

giovedì 2 dicembre 2010

Cosa sto facendo?

Ecco qua.
Campioni.

Ve la faccio lunga, badate bene, per un motivo preciso: perché sono convinta di non essere la sola a vivere certe frustrazioni.
Chi compra solo materiali di alta qualità e solo in base al progetto che ha in mente di realizzare, salti questo post. Arrivederci alla prossima! ^__^
Chi invece usa quel che si trova in casa, quel che riesce a riciclare o quel che gli rifilano, o acquista d'impulso solo perché gli piace il colore o approfitta di una svendita, ecco, costoro mi capiranno.

Ho in casa una rocca di lana azzurro-turchese, un bel colore pugno-in-un-occhio. Finissima. Del tipo che si usa industrialmente per fare i tessuti a maglia che poi andranno tagliati e cuciti, oppure del tipo che si lavora a macchina per farne golfettini leggeri. Ma la mia macchina da maglieria "casalinga" è fatta per lavorare lane di medio peso, non fa punti abbastanza piccoli per quel tipo di lana, sottile come un filo da ricamo o un cotone da pizzi.

Allora ho pensato: la metto doppia, tripla, quadrupla, n-pla... e comincio a far su gomitolini (a mano perché non ho in casa nemmeno un avvolgitore e quello di mia mamma è talmente usurato che fa cilecca U_U )
Dopo il secondo gomitolino ero già stufa, e ho pensato di fare un bel mélange con un altro filo più spesso: avevo scovato un gomitolino di filo avanzato, evidentemente proveniente da qualcosa di disfatto, di un color petrolio bellissimo ma un po' spento. Volendo fare qualcosa di piccolo, mi sarebbe bastato.
Dunque: due gomitolini, la rocca, il filo aggiunto che è più spesso, ci siamo: arriviamo ad uno spessore decente.

Che ferri uso? Essendo principiante e non avendo ancora occhio, ho fatto qualche prova. Metto su una trentina di punti su ferri del due e mezzo e comincio a lavorare a maglia rasata. Dopo 6-8 righe mi rendo conto che è troppo compatto. Vado avanti con dei ferri n.3: altre 8 righe e mi sembra vada molto meglio, penso che sia adatto. Ma per precauzione voglio provare anche con i ferri del 3 e mezzo: mi sembra molto più facile, il lavoro è più scorrevole, ma la trama mi pare un po' troppo rada.
Bene, vada per il 3.

Disfo tutto e comincio a lavorare a grana di riso doppia (1° e 2° ferro: 2 diritti, 2 rovesci; 3° e 4° ferro: 2 rovesci, 2 diritti, insomma una specie di coste 2/2 scambiata ogni due ferri, esce un disegno a piccoli quadrettini). Ma il lavoro non mi soddisfa, non è elastico come pensavo, poi è un po' troppo ruvido, non so, non mi piace... Disfo tutto e rimando a giorni migliori.
Però intanto faccio su il gomitolo! Prima stavo usando due gomitolini e la rocca di turchese più il gomitolino color petrolio, cioè ho preso 4 fili da 4 gomitoli diversi e li tenevo in mano insieme man mano che lavoravo. Ma disfando il lavoro, piuttosto che ridividere i 4 fili ho ben pensato di tenere com'era il filo già lavorato, di farne un gomitolo (a dire il vero l'ho avvolto su un tubo di cartone) e di mettere insieme i 4 capi per la restante lunghezza del filo.

Dopo qualche giorno, mi viene voglia di riprovarci: quel colore, quel mélange, mi piace troppo per lasciarlo lì. Inoltre mi ero fatta nel frattempo un'idea più chiara del modello da realizzare. Allora rifaccio un campione a grana di riso doppia, però proviamo coi ferri da 3,5 mm, che sono più comodi e il punto resta un po' più elastico. Ma non va, non va... forse devo cambiare punto, questo non è adatto. Tanto per non complicarci la vita, proviamo con la maglia rasata: sarà banale ma in genere coi mélange è la scelta più azzeccata, perché i punti elaborati o in rilievo si perdono un po', e poi così metto in risalto il filato e non il punto.

Ed eccomi qui, con questo campione che mi scontenta ancora... il filato è un po' difficile da lavorare e vado pianissimo, ma soprattutto la consistenza non va, non va... è un po' troppo ruvido e rigido, e poi a seconda che nel punto si affacci un filo o l'altro cambia non solo il colore ma anche la morbidezza/ruvidezza al tatto... Eppure il colore mi piace da morire, sarebbe uno spreco non usarlo...
Sono così indecisa! Lo disfo?

Forse quel tipo di filo sarebbe più adatto per un lavoro all'uncinetto, che di suo è più consistente e meno elastico del lavoro a maglia. Però l'uncinetto "rende" meno, nel senso che ci vuole più filo per un lavoro della stessa dimensione di quello a maglia, e io ho un gomitolino piccino. Cosa ne farò?

E soprattutto: mi deciderò prima su un lavoro alternativo che sfrutti quel filato, o mi deciderò prima ad usare un altro filato per fare quello stesso lavoro?
Intanto ho già in mente di usare la lana marrone dei calzerotti e del set per capelli per fare un'altra cosa, ma per quella ho bisogno di un po' di tempo e di serenità... il che significa dopo questo fine settimana, e forse anche dopo il ponte! Poi vi farò sapere ;)

mercoledì 1 dicembre 2010

Le rane fan cra-cra

In italiano, per lo meno. In inglese fanno "rip it, rip it".

Che le rane facciano un verso del genere posso capire: quando giocavamo a Frogger, la rana faceva qualcosa come "rrribi, rrribi", e noi per gioco dicevamo "orribil, orribil"!

E un gioco simile fa chi lavora a maglia, quando si accorge di un errore che non si può più correggere o di avere calcolato male le misure: non resta altro che disfare e rifare. "Rip it, rip it", fa la rana, che tradotto significa "strappalo, strappalo"! Tira, tira il filo finché non si disfa tutto! E così tra un cra-cra e l'altro il lavoro viene riportato al punto in cui non c'era l'errore, o addirittura allo stato iniziale di gomitolo.

Quindi, un lavoro a maglia o all'uncinetto è "frogged" (cioè "ranato") quando è disfatto, per ricominciarlo o perché abbiamo deciso di metterci una pietra sopra e riciclare il filo per fare qualcos'altro :)

D'ora in avanti, nel mio continuo fare e disfare campioni, disfare e rifare per rimediare a continui errori (ma imparerò!) penserò a tutte le volte che a Frogger una macchina mi spiattellava e mi costringeva a ricominciare il quadro daccapo...
RIP IT! RIP IT!

Che poi "RIP" sta sulle lapidi per "Rest In Peace", riposa in pace... oh povera rana e povero lavoro a maglia! Che il Signore li abbia in gloria! Amen!