venerdì 20 maggio 2011

Tovaglioli a punto Caterina de' Medici

Un giorno (forse diversi anni fa) mia mamma mi mostrò una tovaglia con tovaglioli, con un ricamo non finito. Le era stata data da una cugina che l'aveva trovata in una qualche vecchia cassapanca della casa in montagna... Mia mamma non aveva intenzione di finirla, e ha chiesto a me se mi interessasse: inutile tenerla in un cassetto così, o la si finisce o tanto vale riutilizzare il tessuto!

Il lavoro mi sembrava molto lungo, le tovaglie mi mettono sempre in soggezione, sono grandi e c'è parecchio da fare... Sapevo di trovarmi di fronte ad un lavoro-che-non-finisce-mai, questo poi ci ha messo più di una generazione! Volevo davvero prendermi una grana del genere?
Beh, ho pensato, casomai lo lascio in eredità a qualcun altro che lo finirà per me e per chi mi ha preceduta! :D

Intanto, visto che mi sembrava un lavoro più abbordabile ho cominciato a fare i tovaglioli. Alcuni erano già ricamati, altri lo erano in parte, altri ancora avvevano solo l'orlo a giorno. Ci ho messo degli anni, anche perché li ho lasciati a lungo in sospeso, ma almeno quelli ora sono finiti! Questa è una foto, tanto per dare un'idea del lavoro... avrei però dovuto stirare i tovaglioli prima di fotografarli! >_<

Il ricamo, a punto Caterina de' Medici (altrimenti detto punto Madama), è in cotone perlé bianco su tela di lino azzurra. Il punto in sè sarebbe molto facile, ma per ognuno dei motivi ci metto quasi mezz'ora perché devo perdere tempo sia a contare i fili del tessuto sia per controllare, nel giro di ritorno, di non passare attraverso il filo dell'andata dividendone le fibre!

La meraviglia di questo punto è che è identico sui due lati del lavoro, il che lo rende perfetto per le tende del pian terreno :) L'unico limite all'effetto double-face è nel fissaggio del filo: se non posso fare nodi né passare sotto i punti già fatti (perché comunque si vede), come posso fare per rendere il rovescio perfetto come il dritto? Per la tovaglia non mi importa, ha un solo lato in vista; per i tovaglioli ho limitato il danno passando il filo dentro alla piegatura dell'orlo (anche se chi li ha cominciati non si è preoccupato e ha fatto dei gran bei nodi e fissaggi vistosi anche per l'orlo a giorno); ma se veramente volessi fare delle tende o una sciarpa o simili, come potrei fare?

Ora ho messo da parte i tovaglioli, sto ricamando altro e la tovaglia aspetterà ancora un po', da bravo lavoro-che-non-finisce-mai.
Considero questo ricamo come una specie di tradizione di famiglia, che quindi contiene tutto l'affetto che una persona riceve dai suoi genitori e nonni e riversa poi sui figli e nipoti.
Chissà chi ha cominciato quella tovaglia? Come mai non l'avrà finita? Non mi è dato sapere. Purtroppo, la persona che ce l'ha data non ha raccontato la storia a mia mamma (che invece ama le vecchie cose e si ricorda con affetto di chi le usava). Spero che, se non riuscirò a terminare il ricamo, qualcuno lo porterà avanti... e che possa leggerne la storia qui, nel caso io non riuscissi a raccontargliela :)

venerdì 6 maggio 2011

Swap concluso!

Il tema dello swap organizzato sul forum di AbcHobby era "fragole e cioccolato": bisognava inviare qualcosa di handmade e che fosse nei colori rosso e marrone. In più, dovevamo infilare nella busta qualcosa di sfizioso da mangiare, non per forza dolce e non per forza handmade.

Prima di pubblicare le foto di quello che ho ricevuto, preferisco avere l'ok dalle creatrici, che ne detengono il copyright ;)
Questo invece è ciò che ho realizzato io per loro.
Ammetto di non aver dato fondo alle mie risorse per questo swap, ma fin dall'inizio avevo deciso di partecipare solo se non mi fosse stato richiesto niente di troppo impegnativo... Altrimenti non ne esco più!

Sono stata molto indecisa, ma alla fine ho pensato che una scatolina origami avrebbe potuto piacere e magari fare comodo, anche solo come confezione regalo da rifilare a qualcun altro :P
Il modello è di Tomoko Fuse, pubblicato nel libro "Fantasia di scatole in origami".

La carta rossa già l'avevo, quella marrone invece...
_ Dipingere a mano quella bianca, non va bene perché si imbarca troppo.
_ Stamparci sopra a tutta pagina un'immagine cioccolatosa, ci vuole troppo inchiostro e spendo meno a comprarla colorata.
_ Trovarne una adatta dalle mie parti, un'impresa. Ma alla fine ho trovato della carta da origami in pacchetti da 10 colori, tra cui rosso e marrone. Però non aveva una facciata bianca e una colorata come volevo io.
_ Per la base non importa, alla fine si vede una facciata sola. Per il coperchio invece ho creato un'immagine usando come un timbrino la clipart di una fragola e l'ho stampata in nero con la laser (più economico). Però, dannazione, ai bordi mi è rimasto mezzo centimetro di margine di stampa! è_é

E questo è il risultato. L'interno non sembra simile ai "quadretti" di una tavoletta di cioccolato?

La decorazione del coperchio...

e la vista da sotto di base e coperchio.

La "cosa sfiziosa" è un boero, cioè un cioccolatino con dentro il liquore e una ciliegina candita. È uno dei miei cioccolatini preferiti, anche per come è incartato! Peccato non aver trovato quelli con la carta rossa trasparente, ma almeno ha il fiocco sopra da "uovo di Pasqua" :D

(ops, non ho la foto... ho comprato i boeri all'ultimo momento e non l'ho scattata!)

Avrei voluto metterci del cioccolato alla fragola, ma l'ho trovato solo in tavoletta e mi sembrava che intero fosse troppo e un pezzo non fosse carino da presentare, quindi ho usato il cioccolato con un altro frutto rosso... spero che mi perdoneranno!

E poi qualche piccolo omaggio in aggiunta.

Lavorando col filo metallico, ho fatto dei piccoli abbellimenti che si possono incollare dove si vuole o cucire sul tessuto o... vedrete in un post più avanti ;) Poi li ho incartati in una piccola bustina origami.
Ho aggiunto un affarino che ho chiamato "fior-pon", perché è una via di mezzo tra un fiorellino ed un pompon. Non so come mi sia venuto in mente quel coso, semplicemente l'ho fatto!
Il bigliettino giallo su ci li ho appoggiati... beh, è soltanto un foglietto con scritti i saluti ed un brevissimo riassunto di quello che ho scritto qui :D

martedì 3 maggio 2011

Non lo sai fare? Allora te lo imparo!

Non ho sbagliato a scrivere il titolo, ho solo giocato con le parole... perché ho fatto una strana esperienza di "insegnamento"!

Una mia amica voleva imparare il pizzo chiacchierino: la volta scorsa le ho insegnato le basi, nel frattempo lei se l'è studiato un po' e ci siamo riviste venerdì. Le sembrava che qualcosa non andasse, ma non si era accorta che, regolando male la tensione del filo, i nodi (i "punti" del chiacchierino) le uscivano sempre al contrario. Così abbiamo ricominciato quasi daccapo... ma lei è mancina e io no, e per facilitarle le cose mi toccava fare il movimento con l'altra mano! Poco male: sembrava che andassi al rallentatore per far vedere a lei, non perché non riuscissi a fare di meglio :D

Allora ho cominciato a divertirmi sul serio. Lei osservava me e io osservavo lei, cercando di capire cosa ci fosse di diverso tra noi due e cosa non andava. La mia amica poi è il tipo che ti chiede: "Ma perché a me viene così e a te cosà?" E io: "Boh, tu come fai?" e la studio, cerco di copiarla e di rendermi conto di cosa fa che non va... anch'io sono il tipo che deve smanettare per capire, e non riesce a comprendere solo vedendo gli altri. Devo provare e confrontare, mettermi nei suoi panni per trovare l'origine dell'errore e correggerlo in modo che non si ripeta più.

Insomma, ho avuto la netta sensazione che stavo imparando anch'io insieme a lei. Avevo già provato ad insegnare il chiacchierino a qualcun altro, ma non è stata la stessa cosa. Sarà che abbiamo un modo di ragionare piuttosto simile, sarà che facevo fatica come lei a muovere le dita perché lavoravo con l'altra mano, sarà che se non sarà sereno si rasserenerà ... eh? O_o