Per San Valentino, cosa potrei regalare al mio moroso? I miei regali non hanno mai avuto molto successo. E non mi va di compragli un film o un libro. Che scatole... e se gli regalassi un pupazzetto o un soprammobile? Lui li adora (ma io li detesto)... Mi sa che gli farò un biglietto particolare e morta lì U_U
Ma non è l'unica cosa per cui cerco ispirazione.
Ho voglia di qualche lavoretto che mi dia soddisfazione... Mi sono riproposta di finire i lavori in-finiti prima di cominciarne altri, ma la lista contiene solo roba poco stimolante. Dopotutto, se li avevo piantati lì un motivo ci sarà...
A dire il vero mi prudono le mani per la voglia di cominciare un altro lavoro a maglia. Dopo i piccoli accessori, stavolta vorrei provare con un capo d'abbigliamento, ma un maglione sarebbe troppo per me (almeno per ora). Mi piacerebbe farmi una specie di golfetto corto, tipo coprispalle ma che si possa anche allacciare per coprire bene tutta la scollatura davanti, con quel filato peluche che ho in casa. Ho trovato su Ravelry un modello di mio gusto, anche se a maniche corte (ma allungarle non sarà un problema).
Ma per il momento mi contengo: anche se potrei cominciarlo subito sui ferri che ho, voglio passare prima in città a comprare il cavo giusto per i ferri circolari, cosa che avrei dovuto fare il 30 dicembre... Così, anche per cominciare una cosa nuova ne sbrigo prima una vecchia! :P
domenica 29 gennaio 2012
giovedì 19 gennaio 2012
E ora a ricamare!
Mi sarebbe piaciuto lavorare a maglia ancora un po', anzi, adesso mi viene quasi voglia di prendere in mano l'uncinetto.
Però, prima di mettermi a fare un lavoro nuovo, mi sono imposta di finire dei lavori vecchi fermi da chissà quanto tempo. Ovviamente non li finirò tutti prima di cominciare qualsiasi cosa nuova (ben pochi ci riuscirebbero, e certo non io), però sono anche abbastanza stufa di vedermi girare intorno sempre le stesse cose che non ho mai voglia di fare... è ora di darci un taglio!
Il primo lavoro che voglio assolutamente finire è questo mezzopunto.
La mamma del mio ragazzo me lo aveva presentato più di un anno fa (credo fosse l'autunno 2010...) dicendo qualcosa del tipo: "Io l'avevo comprato perché mi sarebbe piaciuto farlo, però è un lavoro che mi sembra troppo lungo per me. Dato che ti piace ricamare, ti interesserebbe farlo tu?".
Lei mi ha visto che finivo il Bambi, un mezzopunto sì, ma un lavoro-che-non-finisce-mai. Ero poco propensa a ricominciare con un ricamo del genere, ma questo quadro è più piccolo dell'altro e ha un disegno più interessante. Ci ho pensato un po' e poi ho detto: "Ok, lo faccio io. Coi miei tempi, ma lo faccio". Per fortuna l'avevo avvisata che non sapevo quanto ci avrei messo! >_<
Ora che ci penso, quasi tutti i miei lavori-che-non-finiscono-mai sono ricami. Le altre cose o le faccio in un tempo decente, o le pianto lì e quando le riprendo in mano le finisco, oppure dopo una lunga giacenza decido che non vale nemmeno la pena di spenderci la fatica. Pochi lavori vengono fatti un pezzettino per volta come i miei ricami... anche se, purtroppo, ne esistono...
P.S. In un post successivo puoi vedere l'avanzamento dei lavori...
ed in questo post il ricamo finito!
Però, prima di mettermi a fare un lavoro nuovo, mi sono imposta di finire dei lavori vecchi fermi da chissà quanto tempo. Ovviamente non li finirò tutti prima di cominciare qualsiasi cosa nuova (ben pochi ci riuscirebbero, e certo non io), però sono anche abbastanza stufa di vedermi girare intorno sempre le stesse cose che non ho mai voglia di fare... è ora di darci un taglio!
Il primo lavoro che voglio assolutamente finire è questo mezzopunto.
La mamma del mio ragazzo me lo aveva presentato più di un anno fa (credo fosse l'autunno 2010...) dicendo qualcosa del tipo: "Io l'avevo comprato perché mi sarebbe piaciuto farlo, però è un lavoro che mi sembra troppo lungo per me. Dato che ti piace ricamare, ti interesserebbe farlo tu?".
Lei mi ha visto che finivo il Bambi, un mezzopunto sì, ma un lavoro-che-non-finisce-mai. Ero poco propensa a ricominciare con un ricamo del genere, ma questo quadro è più piccolo dell'altro e ha un disegno più interessante. Ci ho pensato un po' e poi ho detto: "Ok, lo faccio io. Coi miei tempi, ma lo faccio". Per fortuna l'avevo avvisata che non sapevo quanto ci avrei messo! >_<
Ora che ci penso, quasi tutti i miei lavori-che-non-finiscono-mai sono ricami. Le altre cose o le faccio in un tempo decente, o le pianto lì e quando le riprendo in mano le finisco, oppure dopo una lunga giacenza decido che non vale nemmeno la pena di spenderci la fatica. Pochi lavori vengono fatti un pezzettino per volta come i miei ricami... anche se, purtroppo, ne esistono...
P.S. In un post successivo puoi vedere l'avanzamento dei lavori...
ed in questo post il ricamo finito!
martedì 17 gennaio 2012
Ho saltato un post O_o
Quello in cui avrei dovuto pubblicare il collo finito, quello di cui parlavo nel post precedente... Ma l'ho consegnato pochi giorni fa, in ritardo e senza ricordarmi di fare le foto U_U
Quel lavoro mi ha fatto un po' dannare. Prima perché non riuscivo a trovare un punto che mi piacesse e che risultasse al contempo semplice da fare e interessante da vedere, e che soprattutto rendesse bene su una lana pelosa. Poi perché non riuscivo a fare la cucitura in modo che combaciasse perfettamente il motivo e la cucitura risultasse assolutamente invisibile tanto all'esterno quanto all'interno, perché avevo scelto un punto double-face. Ma alla fine ho risolto tutti questi problemi, anche se ci ho messo un po' di tempo in più ^^" E ho guadagnato un sacco di esperienza, il che non è male!
Non sono assolutamente contenta invece della finitura del margine. Se ci avessi pensato all'inizio avrei potuto lavorare la cimosa in un altro modo (infatti il modello è lavorato in orizzontale coi ferri dritti, così il bordo superiore ed inferiore del collo sono in realtà i margini laterali del lavoro a maglia), ma alla fine non avevo più il tempo di aggiungere una rifinitura, che per altro non avrei saputo bene come fare ed avrebbe richiesto qualche tentativo.
Avrei voluto darvi molti altri dettagli, ma senza le foto sarebbe troppo frustrante... Accidenti a me!
Quel lavoro mi ha fatto un po' dannare. Prima perché non riuscivo a trovare un punto che mi piacesse e che risultasse al contempo semplice da fare e interessante da vedere, e che soprattutto rendesse bene su una lana pelosa. Poi perché non riuscivo a fare la cucitura in modo che combaciasse perfettamente il motivo e la cucitura risultasse assolutamente invisibile tanto all'esterno quanto all'interno, perché avevo scelto un punto double-face. Ma alla fine ho risolto tutti questi problemi, anche se ci ho messo un po' di tempo in più ^^" E ho guadagnato un sacco di esperienza, il che non è male!
Non sono assolutamente contenta invece della finitura del margine. Se ci avessi pensato all'inizio avrei potuto lavorare la cimosa in un altro modo (infatti il modello è lavorato in orizzontale coi ferri dritti, così il bordo superiore ed inferiore del collo sono in realtà i margini laterali del lavoro a maglia), ma alla fine non avevo più il tempo di aggiungere una rifinitura, che per altro non avrei saputo bene come fare ed avrebbe richiesto qualche tentativo.
Avrei voluto darvi molti altri dettagli, ma senza le foto sarebbe troppo frustrante... Accidenti a me!
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martedì 27 dicembre 2011
Collo su commissione...
Mia madre mi ha chiesto di fare un collo per una sua amica.
Non so se l'amica lo ha commissionato, o è mia mamma che vuole farle un regalo, però mi madre mi ha dato un gomitolo in mano e mi ha detto: "Fai un collo per la Graziella con questa lana qua".
E sia.
Per adesso ho fatto solo un paio di campioni, per decidere che ferri usare...
Poi devo scegliere in modello e fare eventualmente i calcoli per proporzionare il lavoro al campione...
E poi mettermi al lavoro! ^_^
Non penso di finire entro venerdì, glielo darò settimana prossima U_U
Non so se l'amica lo ha commissionato, o è mia mamma che vuole farle un regalo, però mi madre mi ha dato un gomitolo in mano e mi ha detto: "Fai un collo per la Graziella con questa lana qua".
E sia.
Per adesso ho fatto solo un paio di campioni, per decidere che ferri usare...
(la foto non rende assolutamente il colore, ma non sono riuscita a rimediare) |
E poi mettermi al lavoro! ^_^
Non penso di finire entro venerdì, glielo darò settimana prossima U_U
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giovedì 22 dicembre 2011
Knit-café... online!
Vi siete sempre sentiti soli con i vostri ferri da calza in mano (o l'uncinetto, il ricamo...)? Nessuno intorno a voi comprende la vostra passione e vi deride dandovi della nonnetta? I corsi costano troppo? Il knit-café più vicino in realtà non è vicino per niente? Avete trovato tutto il supporto tecnico possibile online, ma vi manca il calore umano?
La tecnologia può supplire anche a questo (più o meno)!
Finalmente ho trovato uno Knit-café online! (Non dico che sia l'unico, ma è il primo di cui vengo a conoscenza!)
Ma... cos'è uno knit-café?
Come dice il nome, è un bar (un café) dove si fa il lavoro a maglia (knit). Insomma, invece di trovarsi al bar per vedere la partita sul megaschermo, ci si trova per lavorare ai ferri, o all'uncinetto o simili.
Ma non c'è bisogno di un bar per un raduno tra sferruzzarici: uno "stitch and bitch" (scritto anche "stitch 'n' bitch") è un gruppo di persone che si ritrova in qualunque posto, per lo più pubblico (tipo una piazza, una biblioteca, un centro ricreativo...).
Anzi, non serve nemmeno di un luogo fisico: ormai la videoconferenza è abbordabile per tutti. Internet è quasi in ogni casa e ci sono webcam per tutte le tasche. Ed è semplice come fare una chiamata al cellulare o guardare un video su YouTube.
Certo, stare davanti ad uno schermo non è come esserci di persona, ma l'approssimazione è abbastanza buona... Si può chiacchierare come al telefono, si può vedere ed imparare come con un video, e in più si può chiedere aiuto a qualcuno che ci vede e capisce se e dove stiamo sbagliando, come se fossimo lì.
Sinceramente non ho ancora provato di persona: il prossimo incontro si tiene il 19 gennaio (tra quasi un mese!), e non sono nemmeno sicura di esser libera quella sera...
Ma nel frattempo potete informarvi leggendo qui, e magari provare... tanto è gratis!
Però devo dire che alla gente manca proprio l'idea che, come ci sono i circoli culturali o sportivi, ci possano essere anche dei circoli artigianali, hobbistici, manuali o simili, dove uno si possa dedicare al bricolage piuttosto che alla sartoria o alla lavorazione del metallo.
Dobbiamo proprio rimediare.
La tecnologia può supplire anche a questo (più o meno)!
Finalmente ho trovato uno Knit-café online! (Non dico che sia l'unico, ma è il primo di cui vengo a conoscenza!)
Ma... cos'è uno knit-café?
Come dice il nome, è un bar (un café) dove si fa il lavoro a maglia (knit). Insomma, invece di trovarsi al bar per vedere la partita sul megaschermo, ci si trova per lavorare ai ferri, o all'uncinetto o simili.
Ma non c'è bisogno di un bar per un raduno tra sferruzzarici: uno "stitch and bitch" (scritto anche "stitch 'n' bitch") è un gruppo di persone che si ritrova in qualunque posto, per lo più pubblico (tipo una piazza, una biblioteca, un centro ricreativo...).
Anzi, non serve nemmeno di un luogo fisico: ormai la videoconferenza è abbordabile per tutti. Internet è quasi in ogni casa e ci sono webcam per tutte le tasche. Ed è semplice come fare una chiamata al cellulare o guardare un video su YouTube.
Certo, stare davanti ad uno schermo non è come esserci di persona, ma l'approssimazione è abbastanza buona... Si può chiacchierare come al telefono, si può vedere ed imparare come con un video, e in più si può chiedere aiuto a qualcuno che ci vede e capisce se e dove stiamo sbagliando, come se fossimo lì.
Sinceramente non ho ancora provato di persona: il prossimo incontro si tiene il 19 gennaio (tra quasi un mese!), e non sono nemmeno sicura di esser libera quella sera...
Ma nel frattempo potete informarvi leggendo qui, e magari provare... tanto è gratis!
Però devo dire che alla gente manca proprio l'idea che, come ci sono i circoli culturali o sportivi, ci possano essere anche dei circoli artigianali, hobbistici, manuali o simili, dove uno si possa dedicare al bricolage piuttosto che alla sartoria o alla lavorazione del metallo.
Dobbiamo proprio rimediare.
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martedì 13 dicembre 2011
14 dicembre: leave a message!
Anch'io segnalo l'iniziativa #leaveamessage lanciata sul blog Ma Che Davvero?
In soldoni, la faccenda è questa: il 14 dicembre usciamo di casa con un foglietto di carta (o più) su cui avremo scritto un messaggio positivo, un invito, un augurio. Lo lasciamo in giro dove si suppone che qualcuno lo possa trovare: in una sala d'aspetto tra le riviste, appiccicato al palo della fermata dell'autobus, sulla bacheca degli avvisi all'ingresso del nostro ufficio... Ma per avere maggiori dettagli leggete il post originale ;)
Sinceramente spero che aderiscano in tanti all'iniziativa! Invece di trovare nella casella della posta messaggi pubblicitari, mi comparirebbe in mano un biglietto che dice "Vuoi essere felice? CHIAMA ORA! E il numero? Beh, lo saprai tu chi sono le persone che ti farebbe piacere sentire, no?".
Oppure, invece di vedere appeso ad un palo "Cerco gattina smarrita", vedere "Cerco sorrisi, anche in prestito: li restituisco subito!"
E sul sedile del treno, invece di "Sono una famiglia povera", "Sono un biglietto simpatico e carino"... Beh, un biglietto della lotteria di Capodanno magari sarebbe anche meglio, soprattutto se vincessi qualcosa, ma penso di essere già abbastanza fortunata così ^_^
Immagino che anche a voi farebbe piacere se vi capitasse di trovare un biglietto simpatico e carino... allora perché non scriverne uno? Magari lo lasciate dalla parrucchiera, e quando ci tornate ve lo ritrovate in mano di nuovo. Non pensate che sia ancora lì perché nessuno lo ha trovato: forse è lì perché molti altri lo hanno "tramandato" al prossimo cliente! ^_^
In soldoni, la faccenda è questa: il 14 dicembre usciamo di casa con un foglietto di carta (o più) su cui avremo scritto un messaggio positivo, un invito, un augurio. Lo lasciamo in giro dove si suppone che qualcuno lo possa trovare: in una sala d'aspetto tra le riviste, appiccicato al palo della fermata dell'autobus, sulla bacheca degli avvisi all'ingresso del nostro ufficio... Ma per avere maggiori dettagli leggete il post originale ;)
Sinceramente spero che aderiscano in tanti all'iniziativa! Invece di trovare nella casella della posta messaggi pubblicitari, mi comparirebbe in mano un biglietto che dice "Vuoi essere felice? CHIAMA ORA! E il numero? Beh, lo saprai tu chi sono le persone che ti farebbe piacere sentire, no?".
Oppure, invece di vedere appeso ad un palo "Cerco gattina smarrita", vedere "Cerco sorrisi, anche in prestito: li restituisco subito!"
E sul sedile del treno, invece di "Sono una famiglia povera", "Sono un biglietto simpatico e carino"... Beh, un biglietto della lotteria di Capodanno magari sarebbe anche meglio, soprattutto se vincessi qualcosa, ma penso di essere già abbastanza fortunata così ^_^
Immagino che anche a voi farebbe piacere se vi capitasse di trovare un biglietto simpatico e carino... allora perché non scriverne uno? Magari lo lasciate dalla parrucchiera, e quando ci tornate ve lo ritrovate in mano di nuovo. Non pensate che sia ancora lì perché nessuno lo ha trovato: forse è lì perché molti altri lo hanno "tramandato" al prossimo cliente! ^_^
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martedì 29 novembre 2011
Hurricane Peekaboo Mitts
Ho finito qualche giorno fa dei guanti senza dita (detti anche "scaldamani") con lo stesso punto in diagonale che ho imparato facendo l'Hurricane Hat e che ho utilizzato per fare uno scaldacollo abbinato.
Avevo scelto questi Peekaboo Mitts perché mi sembravano semplici e carini, facili da adattare alle mie esigenze.
In effetti li ho adattati talmente tanto che del modello originale è rimasto solo il modo di dare forma alla base del pollice!
Purtroppo la mia scarsa esperienza coi ferri ha dato origine a due difetti:
1) Nonostante abbia usato una tecnica per fare degli "aumenti invisibili", nei miei guanti si vede lo stesso che dove ci sono gli aumenti i punti hanno una forma diversa. Devo farmi ancora la mano con la tensione del filo, accidenti!
2) All'attaccatura del pollice, il modello richiede anche di avviare dei punti a nuovo, e non so che tipo di avvio usare; dopo averli lavorati per fare la parte della mano, bisogna riprendere i punti dal fondo per lavorare il pollice. E io non ho ancora ben capito come si fa a riprendere i punti, temo di avere sbagliato qualcosa perché sono rimasti dei buchi...
Questi guanti vanno lavorati in tondo, quindi ho preso il mio ferro circolare e volevo provare ad usare la tecnica del magic loop (due video che lo spiegano in due modi diversi: Quello di AbcHobby e di Yards of Yarn). Mi sono portata la matassa ed i ferri in treno per passare il tempo durante il viaggio, ho avviato i punti e... ho cominciato ad avere qualche problema. Mi sfuggiva qualcosa, eppure avevo guardato i video, ma dovevo aver dimenticato un particolare importante, perché non mi riusciva di lavorare!
Alla fine ci ho rinunciato e ho ricominciato a lavorare in piano, in ferri di andata e ritorno. Il modello diceva di lasciare in sospeso i punti per il pollice, di proseguire la lavorazione del palmo e poi di riprendere i punti e lavorare il pollice in seguito, come ho già accennato; poiché ho fatto in tempo a tornare a casa prima di fare questa seconda parte, ho potuto riguardarmi il video, capire l'errore che facevo e lavorare il pollice con il magic loop! Anche perché altrimenti avrei dovuto farmi prestare i ferri a doppia punta da mia mamma, oppure disfare fino all'attaccatura del pollice e lavorare in piano prima quello e poi il palmo.
(Infatti, una volta che il resto della mano è fatta non si riesce più a lavorare in piano il pollice, cosa che invece è possibile lo si fa per primo e si tiene in sospeso il palmo ed il dorso. I miei guanti verde spettacolo erano fatti così!)
A me vanno un po' grandi, ma la cosa è voluta. Un primo guanto è stato disfatto quasi completamente (mancavano il pollice e la cucitura laterale) perché mi sembrava che fosse giusto per me, mentre io volevo una taglia un po' più grande: pensavo di regalarli, e le mie mani sono di taglia un po' piccola.
La cosa che mi soddisfa è che li ho fatti provare a mio fratello e lui dice che vanno bene e sono comodi, io ero terrorizzata dal fatto che potessero essere troppo lunghi o troppo stretti sulle dita.
Mi è avanzata ancora della lana, 43 grammi; poiché questi scaldamani finiti pesano 46 grammi, ho pensato che la lana sia sufficiente a farne un altro paio di taglia più piccola, eventualmente facendoli legermente più corti ai polsi. Questa volta però mi piacerebbe provare a lavorarli coi quattro ferri a doppia punta...
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