lunedì 7 giugno 2010

La caduta di Icaro

L'ultimo tema per lo swap "Questo sì!" era "La caduta di Icaro", proposto dal mio compare.
Chiacchierando con lui delle ali di Icaro e della cera che le teneva insieme, mi sono venute in mente cose sciocche come "la cera c'era, poi non c'era più perché si è sciolta", o pensavo a quale fosse quel film sulle arti marziali in cui il maestro insegnava "metti la cera, togli la cera", e amenità del genere.
Mentre tornavo a casa mi è venuta in mente un'idea buffa e ho cominciato a fare lo schizzo di un disegno (all'epoca non avevo ancora le matitine, ho usato la biro ed il taccuino che avevo in borsa).

Pensavo di fare una vignetta umoristica così, per gioco, e che avrei sviluppato il tema con qualcos'altro di più serio; invece più ci pensavo più mi sembrava che ci fossero tutti gli elementi, che i particolari combaciassero, e quindi alla fine il mio lavoro è stato un breve racconto con illustrazione (su cui potete fare clic per vederla meglio).


LA CADUTA DI ICARO

I bolli di sole, che fino a qualche tempo prima erano sul muro, avanzavano strisciando lentamente sulle coperte e il cuscino.
"Oggi non c'è scuola, posso dormire finché voglio", aveva risposto il ragazzino a suo padre che lo chiamava. E quello aveva grugnito brevemente la sua disapprovazione, anche se in realtà gli faceva comodo non avere nessuno in giro per casa mentre faceva le pulizie.
Strano che un uomo faccia i mestieri di casa? Beh, no, se in quella casa ci sono solo due uomini. Anzi, uno e mezzo, a quello nel letto mancava ancora qualche anno per poter essere detto "un uomo". E mancava anche qualche soldo a suo padre per potersi permettere una colf, e così i due si erano dovuti ingegnare per risolvere da soli le varie incombenze.
La luce che filtrava dalla tapparella dava un po' fastidio al ragazzino, che aveva il cuscino ormai invaso da occhi luminosi, ed iniziava a prendere un po' più in simpatia l'idea di alzarsi. Ormai di bolli sul muro non ce n'erano più, e addirittura cominciavano a scendere dal letto, quando finalmente scese dal letto anche lui.
Pigramente si diresse verso il bagno, si diede una sciacquata, tornò indietro per vestirsi, quindi si diresse deciso verso l'armadietto dove le brioches aspettavano solo lui. Mentre masticava con soddisfazione affacciato alla finestra, entrò in cucina anche il padre, col solito grembiule a strisce verdi della domenica e lo straccio a cavalcioni del tascone davanti, e col solito "sgrunt", stavolta generato dalla cartaccia sul tavolo con tutte quelle briciole che le facevano la festa intorno.
Arrivò in cucina anche un grido di richiamo, attutito dal vetro chiuso. Il ragazzo scattò, sollevando il braccio, lo agitò velocemente, si cacciò in bocca l'ultimo boccone di brioche e scappò via.
"Ehi Icaro, attento al…" SBAM! "…la cera..." E l'uomo si affacciò dalla porta, borbottando a proposito del pavimento di marmo del salotto. In fondo al salotto vide il figlio che si massaggiava il didietro con una mano, con l'altra girava le chiavi nel portoncino d'ingresso, e tra sè e sè esclamava: "accidenti, che volo..."



Poiché il mio amico si è divertito a dare lo stesso tema a me ed ai suoi studenti come compito, ed ovviamente anche a se stesso, in classe i ragazzi lo hanno visto trafficare ed erano curiosi di vedere cosa ne sarebbe uscito. Ma per noi due la consegna veniva un po' prima che per la classe, e così non ha potuto presentare la sua opera, ce l'avevo io! I ragazzi erano restii a credere che anche lui avesse una prof che gli dava i compiti da fare, quindi ho fatto delle foto alla sua opera e gliele ho mandate per mail, così che potesse stamparle e mostrarle agli studenti. Sullo sfondo della foto, la tovaglia arancione a fiori della mia cucina (che ormai conoscete bene anche voi) testimonia che esiste una committenza: lui non ha una tovaglia del genere, e anche se di tovaglie così ne esistono tante solo io ho pubblicato il disegno di Dilshika, quindi credo ci siano prove sufficienti per dimostrare i fatti.

Il bello però è che pure il mio lavoro è stato mostrato agli studenti come esempio di particolare originalità O_o ed ha pure avuto successo! O_O Insomma ci siamo fatti quattro ghignate in tanti! XDDDD

Però Mony ha visto l'opera in anteprima, quindi nei miei ricordi legati a questo strano Icaro cadente sarà sempre onorata come Prima Ghignatrice ^__^
(Del mio incontro con lei parlerò più avanti...)

Sapevo che essere buffa è la mia qualità principale (?), e sinceramente spero di avere incoraggiato gli studenti a produrre compiti buffi, nel senso di insoliti ed originali... anche il prof non è mica un tipo banale, se vede qualcosa di interessante per la sua novità darà un buon voto!

Ora tremo al pensiero di cosa mi tirerà fuori per la prossima volta... mercoledì mi consegnerà un lavoro sul tema "tasparente" (o "la trasparenza"), che ho proposto io. Sembra che si stia divertendo un sacco e che abbia in mente qualcosa di molto particolare, da come mi scrive per mail, ma poiché il nostro swap impone il segreto sull'opera fino al momento della consegna non posso far altro che attendere e friggere... Io invece non ho avuto nessuna idea particolare e anzi mi manca ancora un pezzo... devo essermi spremuta troppo per Icaro -__-

2 commenti:

  1. Questa versione del volo di Icaro è spettacolare :-D
    Complimenti ad entrambi, mi sarebbe piaciuto avere un professore così, molto stimolante :-)
    La storia è breve, ma scritta bene, perché riesco davvero a figurarmi la scena. I bolli di sole sul muro e che piano scendono sul letto sono proprio belli :-)

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  2. sei sempre troppo forte Diccian e lo dimostri in tutto quello che fai!
    ottima interpretazione molto originale!

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