mercoledì 20 maggio 2009

Le mie idee un po' confuse (parte 2)

Quello che mi appassiona della creatività non è l'aspetto artistico, ma l'inventiva.

Certo, essendo pignola disdegno i lavori fatti in qualche modo ed apprezzo la cura nelle rifiniture, più ancora dell'aspetto estetico. Dopotutto tutti i gusti sono gusti... Però se c'è una buona mano, se il lavoro è eseguito con cura, lo riconosco ed apprezzo.

Ciò che mi piace da matti è la soluzione originale, il problema risolto in modo semplice e geniale, l'oggetto che sembra di gran lusso ed invece è fatto di scarti, ed i modi sempre nuovi e sempre più carini di usare gli scarti stessi.

Insomma, per me l'oggetto migliore è quello che fa di necessità virtù.
Quello che risolve un problema, si adatta ad un'esigenza, e che magari ha più possibili utilizzi per cui può essere sfruttato appieno (questa è la necessità), ed è pure carino, originale, fatto proprio come piace a noi (e questa è la virtù).
La tecnica più interessante è quella che ti permette di usare un solo materiale, economico e facilmente reperibile (per esempio la carta o il filo di lana) o addirittura di recupero, pochi e semplici strumenti o niente del tutto, una tecnica che non richieda chissà che abilità manuale...

E poi, meno si spende e più si ricicla e meno si spreca e si butta, più sono felice.
Ma non è solo questione di tirchieria: pure io spreco a profusione e butto via tanta roba! Però mi piace che le cose vengano sfruttate appieno, mi piace quando "del maiale non si butta via niente", mi dà soddisfazione vedere gli oggetti in uso e mi intristisce vederli inutilizzati (e piuttosto che tenerli lì a far niente li cestino, il che è tutto dire).

La mia passione insomma è l'arte di arrangiarsi.

Eh sì, signori, arrangiarsi non è solo una triste necessità: bisogna essere inventori ed artisti per poter rendere bello e utile ciò che altri butterebbero via, e per farlo con pochi soldi e pochi mezzi. Non è mica da tutti! Logico che se compri strumenti appositi viene meglio e fai meno fatica, ma con quello che costano, davvero non possiamo farne a meno? Anche trovare un sostituto adatto o costruirsi gli strumenti da soli è un bell'ingegnarsi!



Ecco, ciò che amo è proprio questo. L'arte di arrangiarsi ed il fare di necessità virtù, il bello e l'utile che vanno a braccetto, la soluzione geniale ad un problema, il fare cose grandiose partendo da un niente.



Se gli trovate un nome, ditemelo. Io meglio di così non mi so esprimere.

2 commenti:

  1. Il nome potrebbe rientrare nell'arte del "riciclo creativo"...
    Sai son d'accordo con te e mi fa rabbia quando cose che potrebbero avere una loro seconda vita finiscono nell'immondizia... è proprio uno spreco!

    RispondiElimina
  2. Il tuo post è molto interessante, perchè fa riflettere di soffermarci e valutare come sia possibile riciclare una cosa che altrimenti, il più delle volte, finisce nella pattumiera...
    Anch'io sono un pò come te, metto da parte cose che potrebbero essere impiegate diversamente, la fantasia aiuta molto e come dici tu di necessità si fa virtù!
    Ciao,
    Amalia

    RispondiElimina